Come personalizzare la tua targa con logo e colori del brand

Postato su: nov 7, 2025

Categorie: Guide e Consigli Utili

Autore: Daniele Tarantino

Vuoi personalizzare una targa professionale con il tuo brand? In questa guida completa ti accompagniamo, passo dopo passo, nella preparazione dei file e nelle scelte tecniche per ottenere una resa impeccabile su plexiglass, ottone e alluminio. Vedremo quali formati inviare (logo vettoriale, profili colore, font), come funziona la passata di bianco nella stampa UV, quali materiali valorizzano meglio i tuoi colori e come impostare il layout (gerarchie, margini, spaziature) per una lettura perfetta. Se vuoi personalizzare la targa in autonomia o stai cercando chi si occupi di stampa targhe personalizzate, qui trovi le buone pratiche per evitare errori e ottenere da subito un risultato professionale. Se invece sei interessato a cosa scrivere, abbiamo realizzato per te un articolo su cosa scrivere su una targa professionale.

File e requisiti grafici per personalizzare la tua targa

Una stampa perfetta comincia da un file perfetto. Prima di inviare i materiali, controlla questi punti chiave: formato, vettorializzazione del logo, gestione dei font e dei profili colore. Una buona preparazione file riduce tempi e revisioni, migliora la fedeltà cromatica e assicura bordi netti.

Logo vettoriale (AI/PDF/SVG) e font incorporati

  • Logo vettoriale: invia preferibilmente AI, PDF o SVG. Il vettoriale garantisce contorni perfetti a qualsiasi dimensione e un’incisione/stampa pulita. Se hai solo un JPG/PNG, chiedi la vettorializzazione o fornisci un PNG ad alta risoluzione (300–600 dpi) su fondo trasparente come soluzione provvisoria.
  • Font: quando invii file impaginati (PDF/AI), incorpora i font oppure converti in tracciati (outline). Così eviti sostituzioni non volute. Se la targa prevede targhe personalizzate con nome variabile (es. più nominativi), allega anche i font per eventuali correzioni tipografiche.
  • Spessori minimi: evita linee troppo sottili (stroke < 0,25 mm) e testi microscopici. Per leggibilità, mantieni corpi e pesi adeguati alla distanza di lettura (vedi sezione “Layout”).

Colori brand: Pantone/CMYK, profili colore e neri corretti

  • Modalità colore: invia CMYK per la stampa UV e indica il Pantone di riferimento se esiste (utile per approssimare tinte piatte). Allegare un brand book accelera la corrispondenza cromatica.
  • Profili colore: incorpora il profilo (es. ISO Coated v2 / Fogra) nei PDF; evitare RGB non gestiti. La presenza di un profilo aiuta la calibrazione.
  • Neri corretti: per testi sottili usa nero 100K (0/0/0/100). Per campiture scure ampie, valuta un nero ricco (es. 60/40/40/100) per maggiore profondità, ma evita mix eccessivi su caratteri piccoli.

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Stampa del logo su targa: come funziona la passata di bianco

La stampa UV su supporti non bianchi (plexiglass trasparente, lastre colorate, metalli con finitura) richiede spesso una passata di bianco per far risaltare i colori. Il “bianco” è un inchiostro speciale che funge da fondo e migliora saturazione e leggibilità. Non ti preoccupare, di questo ci pensiamo noi!

Bianco di fondo totale o selettivo per colori pieni

  • Bianco totale: si stende un fondo bianco sotto l’intera area stampata. I colori appaiono pieni e fedeli anche su supporti scuri o trasparenti. È la soluzione più comune per loghi multicolore.
  • Bianco selettivo: si applica solo dietro a parti specifiche (es. pittogrammi, testi, logomark), lasciando altre aree semitrasparenti o “a vista”. È utile per effetti creativi, ombre, layering o per valorizzare una targhetta personalizzata con look più leggero.

Retro-stampa su plexiglass: profondità e protezione

La retro-stampa prevede di stampare il logo sul retro della lastra in plexiglass per guardarlo dal fronte (lato lucido). Questa tecnica offre due vantaggi:

  1. Profondità ottica: il plexiglass crea un effetto “vetro” che dà tridimensionalità al logo e ai testi.
  2. Protezione: l’inchiostro resta dietro la lastra, più protetto da graffi superficiali e agenti esterni.

Scelta materiali e resa cromatica

Ogni materiale ha un carattere e una resa colore diversa. Scegli in base al contesto (interno/esterno), all’immagine del brand e al tipo di fissaggio consentito. In generale, il plexiglass esalta i colori e gli effetti luminosi; ottone e alluminio comunicano solidità e autorevolezza, con contrasti più “metallici”.

Plexiglass: trasparenze, effetti gloss e doppia lastra

  • Trasparente: ideale per retro-stampa con bianco di fondo. Rende al massimo loghi a colori, gradienti, fotografie. Con distanziali meccanici (non biadesivo come fissaggio principale) ottieni un elegante effetto sospeso.
  • Spazzolato / satinato: diffonde la luce e attenua i riflessi. Ottimo per corridoi luminosi e uffici minimal. 
  • Doppia lastra: due strati (es. trasparente + colorato) con stampa tra le lastre. Aumenta protezione e crea layering di grande impatto, utile per targhe ufficio personalizzate premium.
  • Spessori: 5–10 mm per ingressi e reception; 3–5 mm per targhette interne. Bordo lucido = look “cristallo”.

Ottone/Alluminio: eleganza metallica e contrasti

  • Ottone: finitura calda, prestigiosa. Resa eccellente con incisione e smalto (nero/blu scuro). La stampa UV sopra ottone è possibile, ma i colori risultano meno “sparati” rispetto al plexiglass; prediligi layout puliti con grandi campiture piene e contrasti netti.
  • Alluminio: elegante e moderno (satinato/spazzolato). Perfetto per targhette personalizzate ufficio sobrie e molto leggibili. Anche qui, la stampa UV su finitura metallica ha un aspetto più tecnico; il nero 100K su fondo chiaro è molto leggibile.
  • Protezione: su metallo valuta vernici trasparenti anti-impronta / anti-ossidazione (soprattutto sull’ottone). Per la pulizia usa panni morbidi e detergenti neutri.
  • Fissaggio (regola d’oro): su ottone/alluminio si usano copriviti coordinati. Non si impiegano distanziali su targhe in metallo di rappresentanza: oltre a non essere lo standard, alterano l’estetica istituzionale.

Layout del brand sulla targa

Un buon layout è il 50% del risultato. Anche con colori perfetti, se la gerarchia o le spaziature non sono coerenti la targa apparirà confusa. Imposta una griglia semplice e mantieni coerenza tipografica su ogni pezzo della segnaletica (ingresso, piani, targhette interne).

Gerarchia: logo, nome, qualifica, contatti

  • Logo: protagonista ma non invadente. Su targhe 30×20 cm, un’altezza logo tra 25–40 mm è spesso un buon punto di partenza (dipende dalla complessità del marchio).
  • Nome / Intestazione: per targhe personalizzate con nome, il nominativo deve essere il secondo livello in evidenza. Se la targa è di studio/ufficio, “Studio Rossi” o “Dott. Mario Rossi” va bilanciato con il logo.
  • Qualifica / Reparto: terzo livello, corpo ridotto e maggiore spaziatura tra lettere se vuoi un look più istituzionale.
  • Contatti: opzionali su targa esterna (spesso meglio rimandare al sito); utili su targhe interne (telefono interno, orari). Evita di sovraccaricare l’area stampabile.

Margini di sicurezza, allineamenti e spaziatura

  • Margini: lascia almeno 8–12 mm su ogni lato (più ampi su formati grandi). Così testi e logo non “toccheranno” copriviti o distanziali.
  • Allineamenti: su targhe istituzionali, centrato verticale/orizzontale; su targhe contemporanee, allineamento a bandiera con griglia modulare. Mantieni coerenza tra righe e interlinee.
  • Spaziature: usa tracking leggermente positivo sui titoli per aumentare la leggibilità da distanza; sui testi piccoli mantieni interlinea generosa.
  • Contrasto: testo scuro su fondo chiaro o viceversa. Su plexiglass trasparente, prevedi bianco di fondo per evitare effetti “spento”.

Controlli pre-stampa e prove

Prima di andare in produzione, esegui alcuni check fondamentali. Una mezz’ora spesa in questa fase evita rifacimenti e ritardi.

  1. Check file: testi in outline o font incorporati; dimensioni documento corrette; spessori minimi OK; profilo colore incorporato; immagini a 300 dpi reali alla dimensione di stampa (se presenti bitmap).
  2. Maschera del bianco: definita dove serve (totale o selettiva). Se non sai come crearla, allega una bozza commentata e chiedi la generazione in prestampa.
  3. Simulazione cromatica: sapendo che i materiali non bianchi influenzano la percezione, richiedi una bozza digitale e, per commesse rilevanti, una prova di stampa su campione o piccola area.
  4. Fori e fissaggi: conferma diametro, interasse e posizione. Su plexiglass, usa fissaggi meccanici come distanziali. Su ottone/alluminio, prevedi copriviti e biadesivo.
  5. Controllo testi: verifica nomi, qualifiche, orari (per targhette personalizzate online con molti nominativi è lo step più critico). Mantieni un file “master” per aggiornamenti futuri.

Tabella riepilogativa

TemaCosa inviarePerché è importanteErrori da evitare
LogoAI/PDF/SVG vettoriale + eventuale PNG 300–600 dpiContorni perfetti, scalabilità, incisione/stampa pulitaJPG sgranati; linee < 0,25 mm
FontPDF con font incorporati o testi in outlineEviti sostituzioni, layout coerenteFont mancanti/sostituiti
ColoreCMYK + riferimento Pantone; profilo ICC incorporatoCorrispondenza cromatica più prevedibileRGB non gestito; neri sbagliati
Bianco di fondoMaschera bianco totale/selettivo o istruzioni chiareColori saturi e leggibili su supporti non bianchiNessuna indicazione: resa spenta
MaterialeScelta tra plexiglass, ottone, alluminioCoerenza con identità (moderna vs istituzionale)Materiale incoerente con il contesto
LayoutGerarchia (logo > nome > qualifica > contatti), margini 8–12 mmLettura chiara dalla distanza reale d’usoTesti troppo vicini ai bordi / copriviti
FissaggiCopriviti per metallo; distanziali per plexiglassStabilità, estetica coerenteDistanziali su ottone/alluminio; biadesivo su plexi

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  • Materiali premium: plexiglass colato (anche stratificato), ottone lucido/satinato, alluminio satinato/spazzolato.
  • Stampa UV ad alta definizione, retro-stampa su plexiglass, incisioni e smalti su metallo.
  • Fissaggi corretti: copriviti coordinati per metallo; distanziali per plexiglass.
  • Set coordinati: targhe esterne + targhette personalizzate ufficio interne con la stessa gerarchia grafica.
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Che si tratti di un'unica targa personalizzata con nome o di un intero piano segnaletico, il nostro flusso garantisce tempi certi e qualità costante: scegli il materiale, carica i file, ricevi la bozza, approva e vai in produzione.

Domande frequenti

Il migliore è un vettoriale (AI, PDF, SVG) con font in outline o incorporati. Se hai solo un raster, invia un PNG ad alta risoluzione (300–600 dpi) su fondo trasparente e, se possibile, richiedi la vettorializzazione per le versioni definitive.

La stampa UV su materiali come plexiglass o metallo può differire leggermente dalla resa su carta. Indicare i Pantone di riferimento aiuta a trovare l’equivalenza; con una prova di stampa o campioni puoi validare la tonalità prima della produzione. Su supporti non bianchi è fondamentale la passata di bianco per ottenere colori pieni.

Il bianco di fondo fa da “schermo” tra supporto e colore: rende le tinte sature e leggibili su materiali trasparenti, colorati o metallici. Può essere totale (sotto tutta l’area stampata) o selettivo (solo sotto alcuni elementi), in base all’effetto desiderato. In retro-stampa su plexiglass, oltre alla saturazione, il bianco protegge la grafica perché resta sul retro della lastra.

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